The Village
by
Catalina Isabel Nucera
C’è un villaggio circondato da boschi nell’estremo sud della Bielorussia. Proprio vicino alla frontiera ucraina, dritto nel cuore della “zona d’esclusione” che circonda Chernobyl: trentatré anni dopo il disastro nucleare del 26 aprile 1986, la sua terra ha una contaminazione di 31 curie per chilometro quadrato, i suoi abitanti - 312, compresi 88 bambini - hanno in corpo ben più di un millisievert (unità di misura dell’energia radioattiva assorbita da organi e tessuti umani), oltre la norma. Eppure non c’è traccia di controlli o di posti di blocco.
Questo villaggio esiste solo per la sua gente. Per tutti gli altri, è un luogo fantasma: troppo contaminato per continuare ad essere abitato.
Kirov è il teatro di una fiaba nera: nella scuola, in chiesa, nelle case con gli steccati dipinti in colori accesi, spostate appena qualche metro più in là del punto in cui sorgevano prima del disastro, si respira un’energia misteriosa e impalpabile.
Kirov contiene un segreto: come e perché si sceglie di sopravvivere in un luogo di morte?
Kirov è un luogo fuori dal tempo: il passato, qui, è troppo pesante da ricordare, e il futuro troppo difficile da immaginare: quali saranno, negli anni, le conseguenze della contaminazione sulla salute di questa gente? Il ricordo del disastro rimane nei documenti ufficiali, nei barattoli delle conserve stipati nelle dispense, nel tessuto carnoso dei funghi contaminati da cesio 137 e stronzio 90 che a Kirov la gente ama raccogliere e mangiare, ma sbiadisce dalla memoria di chi, per continuare a vivere, preferisce dimenticare.
Uno sguardo sulla resilienza e l’ostinazione di chi, in questo villaggio sulla soglia dell’impossibile, continua a vivere, seppellendo in questa terra i propri morti e piantando in questa terra i propri semi, come se questo fosse l’unico luogo possibile da chiamare “casa”.
Questo villaggio esiste solo per la sua gente. Per tutti gli altri, è un luogo fantasma: troppo contaminato per continuare ad essere abitato.
Kirov è il teatro di una fiaba nera: nella scuola, in chiesa, nelle case con gli steccati dipinti in colori accesi, spostate appena qualche metro più in là del punto in cui sorgevano prima del disastro, si respira un’energia misteriosa e impalpabile.
Kirov contiene un segreto: come e perché si sceglie di sopravvivere in un luogo di morte?
Kirov è un luogo fuori dal tempo: il passato, qui, è troppo pesante da ricordare, e il futuro troppo difficile da immaginare: quali saranno, negli anni, le conseguenze della contaminazione sulla salute di questa gente? Il ricordo del disastro rimane nei documenti ufficiali, nei barattoli delle conserve stipati nelle dispense, nel tessuto carnoso dei funghi contaminati da cesio 137 e stronzio 90 che a Kirov la gente ama raccogliere e mangiare, ma sbiadisce dalla memoria di chi, per continuare a vivere, preferisce dimenticare.
Uno sguardo sulla resilienza e l’ostinazione di chi, in questo villaggio sulla soglia dell’impossibile, continua a vivere, seppellendo in questa terra i propri morti e piantando in questa terra i propri semi, come se questo fosse l’unico luogo possibile da chiamare “casa”.
ISBN 9786009877317
BOOK COST 28,00 €
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Format 16,5 x 22 cm - 128 pages 75 four-color images Bookmark with red filter for hidden text. First edition of 500 numbered and signed A book curated by DER*LAB Book Project Irene Alison Art direction Alessandra Pasquarelli Production Antonella Sava Communication Roberta Bertini |